“Il gatto è stato per me un animale socratico. Mi ha insegnato a scoprire chi ero ed anche qual era il mio posto nel mondo.
Giorgio Celli ”
A Tigro e a tutte le gattare e i gattari come me, che quando perdono un bimbo peloso è come se avessero perso l’amico più caro.
❤
premetto che non sono stata dell’umore giusto per pensare di scrivere questo articolo e che ho lasciato che gli impegni mi prendessero la mano , ho preferito dedicarmi alle cose paturniose, quelle che non vorresti mai fare pippose e scoccianti al massimo, come piegare cose su cose per completare finalmente il cambio di stagione o smacchiare ad uno ad uno i cucchiaini d’argento che mi ha regalato mia madre, strofinare le fughe della cucina con lo spazzolino da denti o la più odiosa di tutte, sistemare i cassetti dei calzini smarriti.
Ovviamente tutto questo mentre imperversa la stagione estiva piena di arrivi , chiaramente mai senza difficoltà alcuna.
Mi è servito per sgomberare la mente dal dolore per la perdita del mio gattino tigro, eh si, proprio quel gatto che ho fotografato fin dal suo primo miagolio isterico non appena arrivato a casa e che in pochissimo tempo, ne era già diventato il dominatore assoluto ed incontrastato.
E’ stato dolorosissimo e con fatica ancora oggi evito di ripensarci che mi fa molto male, ma male assai.
e questo fatto che intorno a me, dall’esterno intendo, hanno tutti detto è solo un gatto, come se la cosa dovesse rendere tutto più facile e superabile in pochi click nella mia mente , mi viene solo da dire più facile de che? quando si tratta di sentimenti e affetti , che questi siano di amore umano o verso il proprio animale domestico che assume il ruolo di membro della famiglia, non ci sono facilitazioni, quando entrano in gioco i sentimenti, è sempre tutto dannatamente difficile.
ma non voglio stare qui ad ammorbarvi con le mie vicissitudini luttuose inerenti al gatto, non voglio tediarvi sulle lacrime versate ne tantomeno raccontarvi di quando l’ho adottato che era una scricciolo abbandonato pieno di pulci e di come l’abbia cresciuto, come un principe e che così, in una notte , ha deciso di fare il cavallo e mi ha lasciato.
No, non voglio farlo, non voglio raccontarvi di quanto è stato tragico averlo visto e capire in quel medesimo istante che il mio gattino, quel curioso e vivace gatto che però doveva essere la reincarnazione di un cavallo, non mi avrebbe parlato più e guardato con quei meravigliosi occhi verde lucertola 🥺😢
E per occupare la mente e dare al tempo alle lacrime di asciugarsi , mi sono data ai lavori , quelli scoccianti che normalmente non avrei fatto nemmeno sotto tortura.
Ho quindi ultimato il cambio di stagione, piegato e stirato cose che non ricordavo di avere e che probabilmente in tutta l’estate non indosserò nemmeno una volta; ho pulito le fughe della cucina con un vecchio spazzolino da denti, versando bicarbonato e aceto , ho sistemato gli armadi , continuato a piegare roba, che non so, probabilmente qualcuno viene a riporre da me, come faccio io da mia mamma 😂😁😁😁😁😁😁
rimesso a posto le tazzine da tea nei loro piattini dopo averle ispezionate una ad una e chiedendomi come ogni volta ma chi ci beve il tea in queste tazze? E perchè le posseggo ? quando mai bevo tea e soprattutto , quando mai l’ho offerto a 12 persone contemporaneamente! al massimo una tisana, bevuta davanti al camino ma io e cerbero e nessun altro.
In ultimo ho lucidato i cucchiaini d’argento, regalo della mia mamma, che da tempo richiedevano di essere riportati alla loro lucentezza naturale.
Infine, quando su tutto questo ho versato tutte le lacrime e so’ sincera, non pensavo di averne così tante, dopo aver soprasseduto sui soliti commenti -è solo un gatto- te ne adotti un altro- vedrai passerà- ho finalmente tirato fuori il paracetamolo per eccellenza ai miei pensieri e mi sono messa a fare biscotti.
Perchè diciamolo, ognuno di noi sa qual è la sua via di fuga, la sua confort zone quella che chiude i pensieri in paratie stagne e vai avanti.
La mia confort zone è ovviamente la cucina; zucchero, farina, uova, caos, complicazioni, forni che funzionano bene e poi funzionano male, caldo e ciotole da lavare all’infinito, anche con sessanta milioni di gradi, come se stessi cucinando in pieno del deserto del sahara, la mia isola felice sono questi quarantacinque metri quadri di stanza che sanno sempre come consolarmi. Anche in questi giorni orrendi, anche quando è morto mio padre , quando oltre alle lacrime ho perso anche le parole, sono stata qui chiusa per giorni interi a preparare cose su cose, per calmare la mente, il cuore, le lacrime.
Diciamolo questo fatto che quando sono in ballo i sentimenti e l’affetto e tutto quello che ne consegue , ci mettono a nudo e mostrano al mondo quanto siamo fragili veramente, in questi tempi moderni , dovrebbe essere ormai superato; anche se io noto che in realtà si è amplificato, ma non il dolore, quanto la dimostrazione urbi et orbi di quanto si stia soffrendo; si mostrano più lacrime nei video che nella realtà, facciamo della nostra vita una diretta , mettendo in real time tutto tutto, ma davvero tutto, sentimenti, lacrime, gioia, tragedie, dolori e felicità tanto che skytg24 ci fa un baffo; eppure , non lo so, mi sa tanto di fake perchè probabilmente, chi soffre veramente, non ha il tempo e la voglia di farsi vedere in video, con gli occhi gonfi e rossi, il naso che cola e i capelli arruffati. Ma questo ovviamente rimane un mio pensiero.
E quel che so è che siamo fatti davvero di vetro soffiato, nonostante la tempra dura e le corazze d’acciaio di cui ci rivestiamo, più forti del kevlar, più resistenti di ironman , sono alla fine solo coperture fragilissime e delicate che al minimo scossone, si rompono inesorabilmente in mille pezzi.
Ricomporre queste fragili corazze, richiede tempo e una certa predisposizione alla sofferenza e alla pazienza; non è facile , è come un grande puzzle da migliaia di pezzi anche se siamo un tutt’uno all’apparenza e il tempo ci darà l’aiuto necessario a somatizzare il dolore e lentamente si soffrirà un pò meno, ma senza smettere mai del tutto fino a che sarà la vita stessa a ricominciare quasi quasi senza accorgersene, con un bagaglio più pesante , certo, nel ricordo , ovviamente, ma di nuovo pronti a vivere e sorridere.
In fin dei conti non è stato solo il gatto a dare vita a questa profonda riflessione, sta’ storia, mi ha insegnato ancora una volta che non si possono mettere paletti ai sentimenti, perchè se c’hai voglia di innamorarti, t’innamori e basta , anche quando dici che non sarà così assolutamente. Chest è.
Per colmare la mia tristezza ho preparato questi cookies che dovevano essere per forza mini che più le mani lavorano più la mente non pensa e in qualche modo ho trascorso i miei giorno luttuosi lavorando e preparando cookies; la mente si sa, ha fatto tutto il resto e non ho dimenticato tigro, sia chiaro, non credo che succederà tanto facilmente, ma ho tirato su un altro bagaglio nuovo e come sempre, vado avanti.
Vi lascio dunque la ricetta e spero mi perdoniate se qui e la vi lascio qualche foto del mio gattino e un pensiero di Dostoevsky :
Conoscerai un grande dolore e nel dolore sarai felice. Eccoti il mio insegnamento: nel dolore cerca la felicità.
Fedor Dostoevsky.
Enjoy life 🎈
mini cookies
ingredienti:
per circa 40 mini cookies
125 gr di burro morbido a temperatura ambiente
35 gr di zucchero di canna
35 gr di zucchero semolato
1 uovo medio
230 gr di farina 00
1/2 cucchiaino di vaniglia
1 cucchiaino di lievito per dolci
la buccia di limone (io ne ho messa giusto un odore)
90 gr di gocce di cioccolato fondente tenute in frigo
procedimento:
io per questa ricetta non ho utilizzato la planetaria, ho lavorato con una frusta a mano, ma voi potete scegliere di aiutarvi con un uno sbattitore elettrico senza problemi o in planetaria.
Tenete il burro ad ammorbidirsi per alcune ore (in questo periodo ci vuole meno tempo ovviamente)
Versate il burro in una boule e aggiungete i due zuccheri e gli aromi, lavorate con la frusta fino ad amalgamare il burro allo zucchero diventando una crema soffice e spumosa.
Aggiungete l’uovo ed amalgamate.
setacciate sul composto la farina con il lievito ed amalgamate il tutto.
In ultimo aggiungete le gocce di cioccolato ed incorporatele all’impasto.
Coprite con pellicola e fate riposare in frigorifero almeno un’ora.
Trascorso il tempo di rassodamento, tirate fuori l’impasto e aiutandovi con un piano leggermente infarinato formate dei filoncini lunghi e sottili;
ricavatene dei piccoli pezzi con l’aiuto di un tarocco , più o meno due, tre cm .
Arrotondate nel palmo delle mani i vostri tocchetto formando delle palline che posizionate in teglia rivestita di carta forno , distanziate tra loro.
Al termine della formatura fate riposare una mezz’ora in frigorifero .
Preriscaldate il forno a 190 ° statico e quando ha raggiunto la temperatura infornate i vostri cookies freddi di frigo per circa 8 minuti di cottura.
Il tempo di cottura ovviamente è variabile da forno a forno, ma poichè i biscotti sono mini , impiegano poco tempo per cuocere , quindi state attenti!
sfornate i mini cookies quando sono dorati e lasciateli raffreddare prima di chiuderli in una scatola ermetica per conservarli senza problemi fino a due settimane.
Ovviamente questo dato non è scientificamente provato, in quanto da me sono durati soltanto pochi giorni 😄😄😄😄
I vostri mini cookies sono pronti per allietare le vostre colazioni e merende o anche soltanto per un momento di dolcezza in una qualsiasi circostanza.
Grazie per aver letto fin qui e alla prossima ricetta 😉
CIAO TIGRO, T’AGGIA VULUTO BENE ASSAI ❤
2 commenti
Capisco benissimo il dolore per un compagno peloso.Ho sempre avuto cani,poi,da sposata nulla.Mio marito non ama quattrozampe in casa.Poi,un giorno di Luglio di quattro anni fa,l’incontro con una gatta,che poi ho chiamato Piccola.
Si è presentata nel mio giardino nella casetta di S.Marco.Magra,una pezza.Miagolante come se sapesse che lì avrebbe trovato un’umana che le avrebbe dato retta. Così è stato.Mi ha aspettata tutti i fine settimana di lì in avanti.Ad Agosto, quando mi sono accorta che era incinta, ho deciso con i miei figli che avemmo aspettato che partorisse e poi,l’avremmo portata a Napoli con noi.
Quando è successo nel Settembre successivo, ho portato lei e i due piccoli nel piccolo giardino che ho sotto casa.Lei e suo figlio(la femmina è stata adottata)vivono giù fa me.Hanno tutte le comodità,la loro libertà, sono curati in tutto ed hanno tutto il mio amore,soprattutto.Perciò,capisco il dolore che stai vivendo.
Quando il maschio, due anni fa,è scomparso venti giorni,non vivevo più, pensando che non l’avrei più rivisto…poi il regalo, è ritornato!
Ci regalano tanto, sono una luce!
ciao margherita, grazie per il tuo messaggio che si sente che parte dal cuore e che hai compreso in pieno il mio dolore, anche se “solo” per un gattino.
Tigro è stato e sarà per sempre nel mio cuore <3 grazie per aver letto l'articolo . con profonda stima ti abbraccio .teresa