Ricette

torta di nocciole e caffè

 

” gli uomini d’amore sono quelli che vivono il momento, godendosi piccoli piaceri quotidiani e soprattutto non rifuggono il contatto sociale.Gli uomini di libertà, al contrario, sono più razionali, pragmatici e solitari.

Luciano De Crescenzo”

💚💚💚💚💚💚💚

io vivo nel caos.

E’ un dato di fatto.E la mia mente caotica vede ordine nel caos.Il problema è che vivo in una società di ordinati ordinari e il mio caos crea forti incomprensioni.

E poi ve lo voglio dire, per quanto io tenti di tenere in ordine , non sarà mai all’altezza dell’ordine stabilito dall’ordine degli ordinati ordinari.

😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

Non c’è da ridere , davvero, anzi, certe volte mi dispiace , intuisco quanto sia difficile stare negli “spazi comuni”  e rendersi conto di aver invaso in un attimo le nazioni di fianco ; una sorta di guerra gentile a suon di sposta il libro, la penna, la pentola; hai visto i miei occhiali?la macchina fotografica, la brocca di cristallo del 1800; è un continuo vagare di oggetti a destra e sinistra, da una parte all’altra della cucina e del salotto, nel vano tentativo di mettere ordine.

Ci sono momenti in cui l’ordine è perentorio altrimenti il caos mi sopraffae e non è facile ristabilire le file.

E così libero finestre e davanzali , ripongo luci e pannelli, metto a posto cavalletti e ogni sorta di caccavella messa fuori per fare trenta ore di foto e sceglierne soltanto mezza.

Col tempo ho dato una sorta di comando alla mia mente, io che come procrastinatrice potrei vincere il nobel ogni anno, ho impartito ordini a me stessa per mantenere un certo ordine, altrimenti addio.

E così alla sera mai a dormire senza aver messo la cucina in ordine e i cestini dei panni che aspettano di essere riposti che poi, qualche volta qualcosa sfugge, ma è che c’ho da infilare miliardi di cose e se i panni li metto a posto domani, non si offenderanno calzini e mutande 😁😁😁😁😁😁

Ma io sapete, posso sopravvivere tranquillamente con i cestini che mi guardano e i calzini spaiati, li lascio li nell’angolo del cassetto e aspetto che si ricongiungano un giorno, dopo aver affrontato chissà quale viaggio, tra la lavatrice, il giardino e qualche volta l’asciugatrice, ma c’è qualcuno qui, che ogni calzino spaiato è un dramma e spesso sento mugugni di dissenso , mentre rovistano nei cassetti alla ricerca del calzino perduto.

😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅

mi verrebbe da dire che alla fine si tratta solo di un calzino, che ha intrapreso un viaggio nuovo, magari alla ricerca di se stesso o del compagno che poi è tornato o che forse ,era solo capitato nel lavaggio sbagliato.

che poi, di suggerimenti per non perderli ne ho letti a centinaia: dal legarli insieme all’uso dell’apposito cestino , ma non so se sono io che sono incapace o se sono loro che anelano una vita diversa, fatto è che abbiamo tutti la nostra bella scorta di calzini single🤣🤣

Ho poi abbordato una tecnica furba, li ho comprati tutti neri e per tutti, pensando che se si spaiano, c’è ne sempre uno nero da poterlo accoppiare ed è proprio per questo motivo , che ad oggi, non andiamo in giro con un calzino giallo ed uno arancione!!!!

🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

Quella del caos e del conseguente non ordine è una difficoltà  enorme; una come me, che fa dieci cose contemporaneamente per guadagnare tempo, inevitabilmente sposta cose da una parte all’altra nel tentativo di fare e di mettere a posto, ma sebbene questa dote sia sinonimo di grande intelligenza , sembra che non sia sempre vista come tale e che sia anche molto fastidiosa !!!

Però inversamente, se non ci fosse il caos, saremmo in grado di apprezzare poi l’ordine?

La colpa va sempre oltre che alla mia testa anche alla mia roba; il fatto che possieda molte cose e che ho mobili e armadi pieni, sembra che faccia di me una cattiva persona 😂😂😂😂😂😂😂😂

e che queste cose che possiedo, creerebbero non so quale disturbo , sempre a quelli dell’ordine degli ordinati ordinari 😁😁😁😁😁😁😁😁

Qui l’ordine degli ordinati ordinari ha fatto più volte manifesti con su scritto wanted e la mia foto segnaletica per far si che poi, secondo loro, io mi metta soggezione e non compri più nulla. Senza dirvi delle scenate isteriche ogni volta che si apre un anta di qualcosa che fosse l’armadio, il mobiletto degli asciugamani, la dispensa o chennesò, la portiera dell’auto e incredibilmente, nemmeno io so spiegare come, cade sempre qualcosa in testa a qualcuno, anche se sta sui tappetini dell’auto.

🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

Mi piace molto questa teoria complottista nei miei confronti, fatta di teste che si muovono   in senso di diniego e di bronci atti a far si che io mi ravveda e la smetta di innamorarmi di cose fantastiche e di comprarle e portarle a casa , come se avessi ogni volta tra le mani il santo graal.

Ma io non ve  lo posso spiegare cosa avviene, magari potessi, a quest’ora sarei milionaria come mary kondo e il metodo di liberarsi delle cose che ve lo fa passare come esercizio di liberazione interna, con la motivazione che poi vi sentirete più leggere e pronte a chissà quale passo, come farvi bionde se siete corvine e così conquistare la consapevolezza di non so cosa.

Grazie  mary kondo e non vi dico grazie a cosa;

Anch’io ho tentato questo esercizio di liberazione interiore e ad ottobre ho liberato la cabina nella speranza di sentirmi più leggera, ho scelto tra le mie cose e con sacrificio ho selezionato quello che , secondo il karma non andava bene;

mi sono “liberata ” di un sacco di roba, ma la verità è che  mi sono sentita tutto meno che leggera e sono andata a riprendermi almeno un paio di buste perchè ho pensato che troppa leggerezza non era da me e che quel  blazer giallo canarino e l’altro verde savana a mezzanotte , insieme ad altre tre , quattrocento cose, probabilmente li avrei potuti tenere ancora per un pò. Tradotto in parole povere : non sono riuscita a carpire il segreto di una vita leggera !

🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄

Tra l’altro nello scazzo generale ho abbandonato tutto a se stesso e così ancora oggi, in cabina, giacciono le quattro stagioni , tutte insieme e senza litigare

🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

Eppure c’è stato un momento della mia vita che io non avevo niente.

Niente abiti ,niente oggetti, niente di niente.

Una fase di passaggio nella quale stavo scoprendo chi fossi, ma a quanto pare non ha funzionato, visto che ad oggi, non l’ho ancora chiaro in mente.

Mi ricordo che possedevo molto poco e non perchè non potessi permettermelo, piuttosto era come un grande passaggio dalla fase in cui sembravo harry potter ma senza poteri magici a quella in cui mi sono rivelata madonna, prince e cindy lauper tutti insieme, compresi i capelli arancioni.

😎😎😎😎😎😎😎😎😎😎😎

Tranquilli, è stata una fase a cavallo dei tredici anni e dopo di allora non ho avuto più queste cadute pseudo minimaliste, nemmeno quando il minimalismo e la new age sono diventate imperanti negli anni ’90.

La fase ascetico trascendentale si è chiusa velocemente così come era arrivata, senza dipanare nessun dubbio, piuttosto ho comprato due enormi armadi che potessero ospitare i risultati della nuova fase:

l’innamoramento facile.

🤩🤩🤩🤩🤩🤩🤩

l’argomento suscita sempre un grande dibattito;da una parte ci sono quelli che ci chiamano accumulatori seriali e dall’altra ci sono quelli che ci definiscono come collezionatori di cose belle.

Ovviamente io sono capitata in una famiglia minimalista e  ordinata compulsiva.

Non poteva essere altrimenti.

Ci manca solo che predichino ad ogni angolo, scaffale, cassetto occupato abusivamente e il quadro è completo.

Ah no.E’ già così!

😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅

Il mondo si divide in uomini d’amore e uomini di libertà e parafrasando Luciano de crescenzo, tutto questo dipende da come vogliono essere circondati, da cose belle e dal caos ,allora sono uomini d’amore, dall’ordine e dall’essenzialismo e allora sono uomini di libertà.

In questo caso, in questo caso specifico, io mi sento appartenere agli uomini d’amore, del resto è facilmente intuibile il perchè.

🙂🙂🙂🙂🙈🙈🙈🙈

Il problema del possedere , dal chiodino colorato al tappeto  di lana di cammello  è che la propria casa dev’essere proporzionale alle cose possedute altrimenti passerete la vostra esistenza ad incastrare in ogni angolo armadio, anfratto, cantina,sottoscala o garage come una lunghissima partita al tetris.

Non lo so se vi conviene.

ma in fin dei conti sono cose superabili, anche quando state cercando una determinata cosa e questa è sepolta sotto migliaia di altre (è sempre così, fateci caso) o è  nell’angolo più impervio e irraggiungibile della vostra casa.

 

E così tra una predica e l’altra , giuro a me stessa che basta, non comprerò mai più nulla, a meno che non sia una questione di vita o di morte, la cui utilità è atta a salvare il mondo da un attacco nucleare e che basta questo “sporco” consumismo fatto di oggetti e vestiti comprati come se fossero noccioline

basta ! stop ! Giurin giuretta croce sul cuore che una scarpa mi possa colpire da oggi non compro più nulla!

😎😎😎😎😎😎😎😎😎😎😎😎😎😎😎😎

E NIENTE, OGNI VOLTA, SONO CINQUE MINUTI DURISSIMI.

🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

E’ tutto parte di una convulsione enorme.

Ma non si può fermare l’amore ed io lo so, sono facile agli innamoramenti.

Uguale un giorno ho immaginato questa torta e mi sono innamorata.

la volevo proprio così;

Rustica, golosa , di spessore e con tante nocciole che ha conquistato anche certi giudici difficili pronti sempre a criticare ma che questa volta sono rimasti muti e senza puntini da mettere sulle i.

La torta di nocciole e cioccolato saprà conquistare tutti .

E’ una torta che rende interessante il caffè del pomeriggio , la voglia di dolce del dopocena, la colazione ; potrebbe essere accompagnata da un ciuffo di panna fresca montata o gustata così, senza troppi fronzoli.

Sinceramente è una di quelle torte che rifarete ogni volta che avrete le nocciole, quelle buone e che non smetterete di mangiare fino all’ultima briciola rimasta sul piatto !

Spero di avervi convinto a provarla , ma prima di lasciarvi la ricetta , vi chiedo:

siete uomini d’amore o di libertà?

Vi leggo nei commenti ❤

Enjoy life 🎈

   

torta nocciole e cioccolato

ingredienti:

300 gr di nocciole tostate (io ho usato le nocciole tonde di Giffoni  IGP)

250 gr di burro

220 gr zucchero di canna

16 gr lievito per dolci

30 ml di caffè

4 uova

220 gr di farina 00

200 gr di cioccolato fondente ridotto in scaglie

procedimento:

Tritare le nocciole finemente aiutandosi con un blender e tenere da parte.

Nel mixer lavorare burro e zucchero fino a diventare una crema; aggiungere un uovo alla volta, facendo incorporare bene prima di aggiungere l’altro.

Setacciare insieme la farina con il lievito e aggiungere le nocciole tritate.Amalgamate bene le farine.

Ridurre in scaglie il cioccolato fondente.

Alla crema  di burro e uova aggiungere le farine poche cucchiaiate alla volta ed ammorbidite l’impasto con il caffè.

Aggiungete il cioccolato in scaglie ed amalgamate in modo da distribuire bene il cioccolato nell’impasto.

Versare in una tortiera rivestita di carta forno da 28cm , decorare con alcune nocciole intere e cuocete in forno preriscaldato a 190° per 1 h e 15 minuti.

Fate sempre la prova stecchino.

Una volta cotta fatela intiepidire leggermente e sformatela delicatamente su di un piatto da portata.

Grazie per aver letto fin qui e alla prossima ricetta 😉

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