Ricette

cookies ai cereali

Alzi la mano chi, come me , quando vede i sacchetti mezzi vuoti dei cereali, quelli con due tre cucchiai per intenderci, non gli parte l’embolo; suvvia, ditemi che siete uguali a me, che prontamente agitate il sacchetto, pensando di invogliare la vostra prole ad un consumo efficace e senza sprechi e l’unica cosa che ottenete è la loro assoluta indifferenza o  tutt’al più, il degnarvi di una risposta distratta  del tipo “ma sono finiti” . che poi te lo dicono come se fosse vero e quel fondo di sacchetto fosse inesistente.

No, non sono finiti, ci viene fuori un’altra tazza, guarda! ma no MADRE, non bastano, guarda, sono pochissimi, come se a colazione fossimo abituati a mangiare intere confezioni come nelle pubblicità!

Ora io capisco che se facessero colazione i giganti ce ne vorrebbero due silos ogni mattina e sono d’accordo, in quanto giganti bere venti litri di latte e due silos di cereali al mattino e m’immagino anche tutta la soia spremuta per ottenere questa colazione gargantuesca,  ma e dico ma, trattandosi di un nano, sono certa che il fondo di quel sacchetto sarebbe  sufficiente a soddisfare luna colazione di un bambino di dieci anni , nonostante le ritrosie da “fondo di sacchetto” come se fossero da pescare in fondo alla fossa delle marianne o ci fossero le spine proprio lì, sul fondo di quel sacchetto 🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄

ma va la però, che nonostante la nostra educazione alla conservazione, sebbene predico di quanto sia poco etico sprecare il cibo, continuo a trovare sacchetti mezzi vuoti di un pò di tutto.

E in qualche modo ,sono certa che dipenda da me, in quanto se fosse stata mia madre , nella stessa situazione, non sarebbero rimaste nemmeno le briciole del sacchetto e probabilmente per sfuggire alla predica interminabile, avremmo mangiato anche il sacchetto🤣🤣🤣🤣🤣

Quando eravamo noi i figli, già non ci comprava nulla di confezionato in quanto figlio del diavolo, ma quando lo acquistava, come premio di qualcosa , dopo aver vinto tutte le sue ritrosie sul fatto che non fosse avvelenato in qualche modo,  guardava attentamente che ne consumassimo fino all’ultima briciola, al motto imperante  IL CIBO NON VA SPRECATO!

Insomma , non è che rimanesse chissà che cosa, ma sicuramente non sarebbe rimasto , in quanto ce lo avrebbe fatto trovare fino a quando non sarebbe finito!

Io sono cresciuta al suono dei bambini in africa che non hanno cibo,acqua, vestiti, scuole, scarpe, ciabatte , insomma, un peso non da poco su di una bambina che non voleva mangiare la polenta e broccoli 😒😒😒😒 e mi immaginavo questi bambini morire di fame, mentre io “abbuscavo” perchè non volevo la polenta che se proprio lo volete sapere, non la mangio nemmeno  adesso, se non  una forchettata e comunque  rimane che non è il mio piatto preferito e ho passato l’infanzia a  sentirmi in colpa perchè io c’avevo la polenta e loro no e  a me non piaceva e loro invece l’avrebbero desiderata. Mia madre forse ignorava che in africa la polenta era la cosa meno indicata ma nonostante questo, nella mia prima colletta alimentare ho comprato pacchi di polenta da soddisfare il fabbisogno di tutta la lombardia, friuli e trentino alto Adige!

Insieme ai bambini dell’africa che campavano di stenti , l’altro esempio ricorrente a casa mia era la guerra;

no, non ve lo dico proprio. la guerra è stato uno dei sottofondi fissi ad ogni ricorrenza , discussione o situazione che avesse a che fare con il cibo e la libertà.

Ad ogni cosa c’era mio nonno che ti guardava e diceva : ah! in tempi  di guerra, ti farei vedere se la mangiavi la polenta!

Cioè, sta polenta te la dovevi mangiare e basta, tra bambini dell’africa e la guerra ,  senso di colpa e responsabilità vieni a me.

Per la cronaca non l’ho mangiata la polenta ma il senso di colpa mi è rimasto a vita!

Con il passare del tempo anche le posizioni africa/seconda guerra mondiale sono andate scemando più o meno quando non si è fatta più la polenta 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

Insomma, se andassi dallo psicologo adesso, secondo voi questi  verrebbero considerati traumi infantili?

😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

L’approccio anti spreco di mia mamma che somigliava più ad un piano antiterroristico della Cia e dell’FBI diciamo che corrisponde ad un certo modello di madre, quella degli anni 60, severa, tosta, col dottor schulz in mano pronto al lancio. in pratica  è stato come vivere con un tiratore scelto della swat 😂😂😂😂😂😂😂😂😂

questo modello genitoriale , come sottolineerebbe il mio” amico Crepet” , è il modello vincente, pugno duro, gratificazioni solo quando e se servono veramente che creano altre generazioni dal pugno duro, le cosidette generazioni vincenti, di quelli che hanno fame e aggrediscono la vita a morsi;  ovviamente questa non è provata da nessun fondamento scientifico, nemmeno il fatto che l’abbia detto Crepet ne fa oro colato , in quanto alle regole ci sono le eccezioni e quando si parla di eccezioni, diciamo chele cose, non sono mai cose facili;

dal modello di mia mamma, pugno ferreo, regole da federalmaggiore dell’esercito sono uscita io che non voglio dire di essere una catastrofe, ma poco ci manca 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

L’era imperialista di mia madre a poco a poco è declinata , ma mai del tutto scomparsa, nemmeno con l’arrivo dei cosiddetti “tempi moderni” e più  ci siamo avventurati nella modernità dei tempi odierni, più mia mamma è diventata mio nonno 🤣🤣🤣🤣🤣

Questo vuol dire che più mi avvicinerò io alla modernità che  ci sarà nel futuro e più diventerò mio nonno e mia mamma messi insieme 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂 praticamente un incubo!!!

E se ci sono cose che mi riescono benissimo, come sguazzare nella modernità ed adattarmi nel miglior modo possibile ,ce ne sono altre che mi riescono un pò meno: tipo io non so lanciare lo zoccolo di legno della schulz con la stessa precisione di mia madre 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣 e non sono mai riuscita a convincere i bambocci a mangiare la polenta 😂😂😂😂😂😂😂😂😂 e nemmeno riesco a fargli finire i sacchetti di cereali ,insomma, come modello genitoriale venendo da una generazione di genitori alfa alfa, lascio molto a desiderare,

però so come trasformare i cereali avanzati dai sacchetti, destinati ad una fine misericordiosa nell’umido o come cibo per le galline, in qualcosa che finirà alla velocità della luce, senza usare nessun tipo di coercizione coatta, minaccia o adoperando odiosi sensi di colpa;

cioè ragazzi, non è certo come il miracolo del pane e dei pesci eh, però sappiatelo, non è che voglio dire che è molto meglio, ma ci vado molto molto molto vicino 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

IO TRASFORMO CEREALI IN BISCOTTI e modestia a parte, se non è vicino alle capacità di quel ragazzo biondo, non so eh cosa lo sia !

😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

e quindi, vi occorreranno questi fondi di cereali, qualunque essi siano per fare una scelta di riciclo consapevole e anche gustoso!

Del resto siamo tutti destinati a qualcosa e quel che è destinato a te, sono certa che ti troverà!

“quel che trova te quando non lo stai cercando è ciò che ti appartiene”

Questa ricetta ha solo due controindicazioni e ve le dico subito prima di iniziare ad impastare, altrimenti dite che non vi ho avvisato:

la prima è che ne escono pochi , quindi vi conviene raddoppiare la dose e la seconda è che sono talmente buoni che finirete a comprare i cereali per farli 🤣🤣🤣🤣🤣 insomma, non so se ho fatto un guaio , uno dei tanti.

A questo punto non mi resta che lasciarvi questa ricettona fantastica, ma prima vi chiedo :

anche le vostre madri usavano metodi di persuasione non convenzionali e soprattutto vietati dalla convenzione di Ginevra? 😂😂😂😂😂😂😂

vi leggo nei commenti 💗

Enjoy life 🎈

cookies ai cereali

ingredienti:

per circa 15 biscotti

2 uova

100 gr di zucchero

80 ml di olio di semi

1 cucchiaino di vaniglia

350 gr di farina

100 gr di gocce di cioccolato

16 gr di lievito

100 /150 gr di cereali /corn flakes/rice crispies insomma quello che avete

1 pizzico di sale

procedimento:

in una boule lavorare le uova con lo zucchero; in questo caso io ho usato un cucchiaio di legno, ma potete anche montare con le fruste elettriche, l’importante è sciogliere lo zucchero.

Aggiungere l’olio e gradualmente aggiungiamo la farina setacciata con il lievito, amalgamare il tutto ed aggiungere i cereali e le gocce di cioccolato.

A questo punto potete lasciare l’impasto in frigo per farlo riposare una mezz’ora, ma se avete fretta, potete anche lavorarlo subito , l’olio non deve rassodare come il burro.

       

Trascorso il tempo di riposo (se l’avete fatto) formate della palline della grandezza di una noce e posizionatele su una teglia rivestita di carta forno, schiacciatele leggermente sulla sommità .

Copritele con un cucchiaino di cereali e cuocetele in forno preriscaldato a 190 ° per 20/25  minuti.

Una volta freddi si conservano per più giorni in una scatola ermetica, ma non posso dirvi per quanto, non ho avuto modo di testare la loro durata 😂😂😂😂😂😂😂😂

Grazie per aver letto fin qui, se vi è piaciuta questa ricetta lasciate un 💗 vi ricordo che potete trovarmi su instagram e facebook con tanti contenuti video e ricette inedite!

Grazie e alla prossima ricetta 😉

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