A casa mia la torta classica da credenza , quella che ora ha preso la denominazione di bundt per capirci, si è sempre chiamata panettone; non ho idea del perchè, visto che tutto sommato col panetùn milanese non ha nulla a che fare;
ma mi ricordo che spesso mia madre soleva preparare una torta o ciambellone per la merenda o la colazione del giorno dopo. Il punto è che lo chiamava panettone.
Non gli ho mai sentito dire adesso preparo una torta da credenza!!! e men che meno -quasi quasi preparo una bundt-.
Tant’è che quando io impasto qualcosa, mi chiede incuriosita che cosa sto facendo e novantanove su dieci o arriccia il naso perchè non rientra nei suoi gusti e poi puntualmente le piace o mi chiede ma perchè non fai un panettone come piace a me?
torte semplici e mi sento di aggiungere come quelle che preparava lei; ma qui ho bisogno di fare una DE PROFUNDIS precisione
Le torte di gusto alla santa matriarca devono essere rigorosamente bianche, perchè ha una sorta di avversione al cacao o cioccolato; ma l’avversione è solo onirica o fantascientifica, seppur non rientrando nelle sue preferenze, le mangia comunque; e non crediate certo perchè vuole farmi contenta 🙄🙄🙄🙄🙄🙄🙄
ci mancherebbe altro 🤣🤣🤣🤣 mai e poi mai la convincerete ad assaggiare un qualchecosa che non passi il suo esame severissimo degli ingredienti; che non devono essere assolutamente troppo strani, moderatamente esotici, senza troppi inserimenti e privi di formaggi puzzosi 😁😁😁😁😁
non la vedrete assaggiare la maionese 😄 o un guacamole tanto per dirne una!!
E nonostante abbia girato mezzo mondo, è rimasta sempre fedele alla lasagna, cotoletta e patatine!
e , fedelissima oltremodo, alle torte o panettoni che devono essere semplici, perchè questo sbatti da duecento passaggi per fare un dolce non è proprio comprensibile (è una frase che mi sento ripetere spesso 😆)
Non devono essere ricche in creme e soprattutto , secondo lei devono essere di un certo peso per conservarsi nel tempo.
E’ sicuramente un retaggio del passato, quando sofficità e scioglievolezza , erano sostituiti da conservazione e mantenimento ; il panettone doveva conservarsi, per almeno un paio di giorni, mantenendosi inalterato proprio come la mummia di thutankamon.
🙄😏🤗
Mi ricordo infatti, che non essendo , quella per i dolci , la prima passione della matriarca, i suoi “panettoni” erano significativamente pesanti , tanto da poterli usare il giorno dopo come abbattitori di muri, zeppe per i tavoli (eh no, le gallette di riso non erano state ancora inventate) o spessori per qualsiasi cosa
😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
ora, tutto andava bene quando ci davamo una bella botta, quasi appena sfornato, all’ora della merenda per poi scappare nuovamente a correre fuori o ad arrampicarci sugli alberi, la solidità del panettone non si avvisava minimamente; il problema sorgeva quando a “freddo” rimaneva come cemento e mangiarlo senza pensare di ingurgitare due tre litri di liquido era come affrontare una mission impossible !
soprattutto per me che non ho mai amato bicchieroni di latte e cappuccini rappresentava una vera tragedia!
DOVE AVREI DOVUTO INZUPPARLO SE ANCORA NON BEVEVO CAFFE’?
😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
Avrei dovuto essere lungimirante e capire subito che mi sarebbe piaciuto davvero tanto!!!
Un’altra caratteristica dei panettoni della mia mamma è che forse, in base a qualche credo religioso o forse ,acquisito come uso e costume nel tempo, non usava mai e poi mai variare la sua ciambella;
metà bianca (con buccia di limone ) e vanillina e metà nera con l’aggiunta del cacao; la parte nera, ca va sans dire, era decisamente più piccola. Come nelle torte usate nelle statistiche di matematica, quelle utilizzate per spiegare le frazioni, la parte al cacao rappresentava 1/4 della torta, il resto era tutto inesorabilmente bianco.
Il primo che arrivava, tagliava sempre dalla parte del cacao e se la mangiava tutta a noialtri plebei, toccava sempre la parte bianca, decisamene meno accattivante di quella al cacao e che per disperazione si finiva di spalmarla di nutella per farsela piacere.
Sugli ingredienti utilizzati dovrei scrivere un capitolo a parte cose che oggi mi fanno accapponare la pelle o quantomeno sorridere, ma che ieri, considerata la conoscenza, la tradizione e rispettando quel modo di fare che era in uso a tutti, erano materie prime del tutto eccellenti.
Perchè il mondo in quel momento si basava su conoscenze distorte e un pò confuse. del resto, si usava la lacca per capelli col CFC (clorofluorocarburo), Cernobyl non era più una centrale nucleare sperduta chissà dove, mia sorella che indossava i mocassini della timberland con fierezza assoluta 😂😂😂🙄🙄🙄🙆♀️🙆♀️🙆♀️
Gli ingredienti quindi erano : lo strutto in primis, che le famiglie producevano da soli, margarina, olio di motore , farina dello yemen, aromi artificiali venduti in ampolline di vetro dal profumo potentissimo che se sgarravi le quantità avevi l’impressione di mangiare una saponetta; i più fortunati usufruivano delle uova delle proprie galline, altri si affidavano alle galline del vicino o più semplicemente le compravano; anzi le preferivano comprate perchè avevano la garanzia di un controllo. Indubbiamente avevano un sapore genuino; nessuno si chiedeva se spalmati di nutella facessero alzare il picco glicemico e quanti millemila passi bisognava fare per consumarli.
Bei tempi, sotto un certo aspetto.
Non c’era youtube e se volevi la ricetta o ti affidava a Lisa Biondi o conservavi le bustine del lievito con la ricetta scritta dietro.
Noi avevamo l’enciclopedia della cucina di Gualtiero Marchesi.Novantanove volumi di ricette di cucina che però per farne una bisognava leggere tutti libri, divisi poi i pararafi, articoli , ricette e sottoricetta , dalla numero uno alla numero tremila, ognuna, rimandava immancabilmente a sette o otto paragrafi distribuiti tra i manuali di tecnica, quelli di pasticceria e quelli del corso base.Uno stress pazzesco. Non credo sia stata risolta nemmeno una ricetta del Maestro senza bestemmiare in turco ottomano!!!!
POSSO AFFERMARE CON RISOLUTEZZA CHE NESSUNA RICETTA SIA MAI STATA ESEGUITA 😆
Ai panettoni terribilmente duri di mia madre è subentrata per un breve periodo mia sorella, che però aveva una insana passione per le mele E PER QUEI MOCASSINI DI CUI VI DICEVO PRIMA 😂😂😂😂😂😂
ad ogni tornata era un dolce alle mele.
una sorta di ossessione potremmo dire. Addirittura ho pensato che era stata grimilde, in una vita precedente!
Alle mie domande sul perché mi fosse stato inflitto un così crudele destino a base di dolci alle mele
ovviamente , non vi è ancora oggi nessuna risposta, però vi confesso che la risposta non mi interessa più…..sarebbe stato peggio se avessi dovuto cotonarmi capelli o indossare quei mocassini 😂😂😂😂😂
basta, la smetto!!!
Rimane il fatto che ho odiato i dolci alle mele per anni ed anni, finché non ho ricominciato io a rifarli con un approccio molto molto soft!
in un rapporto è più o meno uno su un milione
😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁
mia sorella comunque, sappiatelo, ha smesso di fare dolci da lungo lungo tempo.
Non dico fortunatamente 😂😂😂😂 perché li sapeva fare, ma preferisce di gran lunga trovarli pronti (a casa mia 🤣🤣🤣)e non affrontare tutto il caos , soprattutto del dopo!!!!
Questa torta o ciambella o panettone o in qualunque modo vogliate chiamarla, nasce per accontentare quella semplicissima voglia di dolce in maniera davvero semplice ma con tanto gusto;
Ho utilizzato le arance 🍊🍊🍊 del mio giardino, non c’è burro e l’ho cotta anche nel fornetto Versilia; potremmo dire che è la ciambella perfetta, (tranne che per la madre , la mia per intenderci 😂 che l’ha mangiata ovvio, ma l’avrebbe preferita senza cacao) e come dicevo a mia sorella al telefono, è talmente semplice e poco sbatti che la potresti fare tranquillamente anche tu!
vi lascio la ricetta e intanto chiamo mia sorella per sapere se ha conservato quei mocassini orribili 😂😂😂
Panettone classico arancia e cacao
ingredienti :
4 uova
200 gr di zucchero
280 gr farina
40 gr fecola
100 ml olio di semi
200 ml succo di arancia (da arance biologiche)
la buccia grattugiata di un’arancia sempre biologica
1 bustina di lievito per dolci
60 gr di cacao amaro
sale un pizzico
procedimento:
Se utilizzate il fornetto versilia o fornetto campagnolo, iniziate a riscaldare a minimo sul gas la piastra, altrimenti preriscaldate il forno a 180°
Infarinate la pentola fornetto accuratamente , potete usare anche lo staccante spray
Montare le uova con lo zucchero e la buccia dell’arancia, quando divengono belle gonfie e spumose, aggiungere setacciando la farina, la fecola e il lievito insieme; incorporare con una spatola , cercando di non smontare il composto e aggiungere il succo di arancia ,l’olio e un pizzico di sale.
dividere l’impasto in due parti uguali, una la lasceremo bianca e nell’altro impasto aggiungeremo il cacao setacciandolo.
Amalgamare il tutto e versare nella pentola fornetto.
Oppure versare in teglia unta ed infarinata ed infornare.
Appoggiare la pentola fornetto sulla piastra e cuocere per 40 minuti a fuoco medio basso, non alzate il coperchio nei primi 20 minuti di cottura, procedete la cottura controllando con uno stecchino.
Quando il panettone sarà pronto, capovolgete delicatamente la torta su di una gratella e ponete a raffreddare , dovrebbe staccarsi da solo ; nel caso , potete passare una lama delicatamente lungo il bordo, ma se avete unto ed infarinato bene , non servirà affatto.
La pentola fornetto o fornetto Versilia o fornetto campagnolo è una pentola in alluminio dotata di una piastra spargifiamma che va riscaldata prima di poggiarci la pentola sopra, una pentola alta con due manici e un coperchio con dei fori.
La mia l’ho acquistata da un venditore ambulante al mercato , ma la trovate facilmente nei negozi di casalinghi della grande distribuzione; io a mia sorella l’ho comprata da kasanova.
L’ho comprata innanzitutto per curiosità per poi innamorarmene follemente, ma la funzione della pentola è quella di risparmiare il forno elettrico.Ovviamente non è il mio caso in quanto il forno funziona a pieno regime 😂😂😂😂😂😂.Può essere utilizzata sul gas o sulle stufe a legna (se siete fortunati a possederne una).Vi sconsiglio l’uso della pentola fornetto sul piano ad induzione, i tempi lunghi della cottura , vi farebbero risparmiare utilizzando il forno e non la pentola!!!!
con questo panettone classico all’arancia e cacao partecipo al paniere di questa settimana del granaio
Vi invito a dare un’occhiata alle proposte delle mie amiche
Si in effetti uno legge panettone classico e si aspetta il panettone milanese(o torinese…con glassa) non ho mai sentito chiamare un ciambellone o una torta “panettone” ma abilmente come dici tu è una cosa di famiglia di tua mamma. Anche la mia è molto difficile a livello di incuriosirla ad assaggiare un qualcosa che non faccia parte del suo bagaglio familiare della sua epoca. Presumo sia proprio questione generazionale. Il tuo ciambellone è davvero molto bello, si vede che è leggero, 🤗
È vero, è generazionale! Mia madre fatica ancora oggi,tanti per dirne una , a vivere questo mondo di take away. Non ha mai acquistato un piatto pronto 😂😂😂 dice sempre che se può farlo lei, perché comprarlo? 😀
Mi piace molto questo ciambellone, arancia e cioccolato sono un abbinamento perfetto, si sa, Però, leggendo, la tua descrizione mi è venuto da chiedermi: chissà cosa penseranno tra quarant’anni di quello che mangiamo adesso?? 😀
Hai ragione zeudi,la tua riflessione è molto interessante! Ho pensato a lungo e ho capito che è inevitabile che il futuro dirà di noi che abbiamo sbagliato; questo perché ci basiamo su quelle che sono le conoscenze del momento, del.millennio che viviamo! Grazie,mi hai dato uno.spunto di riflessione importantissimo!
8 commenti
Si in effetti uno legge panettone classico e si aspetta il panettone milanese(o torinese…con glassa) non ho mai sentito chiamare un ciambellone o una torta “panettone” ma abilmente come dici tu è una cosa di famiglia di tua mamma. Anche la mia è molto difficile a livello di incuriosirla ad assaggiare un qualcosa che non faccia parte del suo bagaglio familiare della sua epoca. Presumo sia proprio questione generazionale. Il tuo ciambellone è davvero molto bello, si vede che è leggero, 🤗
È vero, è generazionale! Mia madre fatica ancora oggi,tanti per dirne una , a vivere questo mondo di take away. Non ha mai acquistato un piatto pronto 😂😂😂 dice sempre che se può farlo lei, perché comprarlo? 😀
Mi piace molto questo ciambellone, arancia e cioccolato sono un abbinamento perfetto, si sa, Però, leggendo, la tua descrizione mi è venuto da chiedermi: chissà cosa penseranno tra quarant’anni di quello che mangiamo adesso?? 😀
Hai ragione zeudi,la tua riflessione è molto interessante! Ho pensato a lungo e ho capito che è inevitabile che il futuro dirà di noi che abbiamo sbagliato; questo perché ci basiamo su quelle che sono le conoscenze del momento, del.millennio che viviamo! Grazie,mi hai dato uno.spunto di riflessione importantissimo!
Un ciambellone delizioso, mi piace anche il nome: panettone 🙂
Grazie mille ❤️
Comunque lo si voglia chiamare, questo dolce ha un aspetto strepitoso! Invoglia all’assaggio ma anche al bis!
Grazie mille Sabrina ❤️