Ricettetorte da credenzaTorte semplici e plumcake

torta di mele al grano saraceno

Quando ho iniziato quest’avventura, in maniera del tutto inconsapevole, lo ammetto, non avevo assolutamente idea in cosa mi stessi invischiando e soprattutto , non avrei mai creduto che divenisse la mia seconda attività ufficiale, senza retribuzione , of course, ma che al pari di un lavoro con stipendio multimilionario, ci avrei speso così tanto tempo e risorse.

D’altronde, i social si stavano appena affacciando e prima ancora che diventassero vetrina, erano soprattutto piazze senza andare in piazza però, sfoggiando stili di vita , spiattellando fatti e litigando attraverso le home di facebook.

e come dicono i miei figli oggi , una cosa proprio da boomer facebook!

ma quando è arrivato , fresco fresco Dall’America, era una vera e propria innovazione ,sotto ogni punto di vista! Parlare, conoscere , dialogare  e litigare con qualcuno senza l’onere di affrontarlo vis a vis, era  si qualcosa di veramente innovativo !  Frecciatine, giudizi non richiesti, stati ambigui con cose incomprensibili ai più, ma che i diretti interessati capivano perfettamente che erano rivolte a loro, insomma, zuccone stava lanciando un nuovo modo di litigare e i tempi dei guanti di sfida erano ormai destinati a finire. Sotterrate le asce di guerra sioux ! apritevi facebook piuttosto!

L’idea di facebook ,  nasceva per mettere in contatto le persone lontane e in un certo senso ha fatto anche questo. Ha divulgato conoscenza e ignoranza, bellezza e viltà, insomma tutti gli stati umani dallo stadio primordiale a quello più evoluto, hanno aperto facebook almeno una volta nella vita.

un socio fenomeno divertente, un gossip in tempo reale , senza bisogno di interrogare la vicina, l’amica oracolo che tutti abbiamo, la suocera o la tabaccaia, bastava aprire il pc e le pagine raccontavano fatti e fatti che ci si poteva tranquillamente scrivere un romanzo; e il  : hai saputo di ?- è stato rapidamente sostituito dal : hai letto che ha scritto? 😅😅😅😅😅😅😅😅😅 E tutto questo senza ancora avere gli smartphone!

E non voglio certo dimenticare la sua innegabile utilità nel ricordare compleanni, onomastici e ricorrenze varie ed eventuali, della quale di alcune , come i compleanni , mi hanno letteralmente salvato da figuracce catatoniche e incommensurabili e delle altre …eehh, delle altre ne avrei volentieri fatto a meno di saperle 😂😂😂😂😂 fidanzamenti, rotture, dichiarazioni d’amore, mano nella mano talmente fasulle, che a vederle mi sono detta ma proprio tu parli? 😎😎😎😎😎😎😎😎

Ma la diario-perpetuo-mania, porta  a cose belle quanto a quelle brutte e ci sta; e così per anni si sono susseguiti bambini dall’asilo all’università fotografati il loro primo giorno,  neruda e le foto in bikini al tramonto , la situazione meteo ogni tre secondi e tutta una serie di eventi, che nella mia distrazione cronica, mi sarei persa sicuramente .

E proprio utilizzando  facebook , come vetrina , ho iniziato a mettere le foto dei dolci che preparavo, scattate con la mia piccola canon digitale e che poi caricavo sul pc ; esattamente così come venivano, appena uscite dal forno o dopo ore devastanti di decorazioni , nude e crude, senza nessun programma di editing, senza sapere nemmeno come si facesse una foto, senza coscienza proprio 😂😂😂😂😂😂, buttate  alla ribalta di chiunque , una kamikaze senza fascia sulla fronte che all’urlo Banzai! si buttava nella mischia delle foto vetrina.

Mai così incosciente, coadiuvata da quella convinzione assurda che fossero anche belle! Ahhhh, che ingenua che sono stata!

insomma lontana migliaia di anni luce da quello che poi è diventato il dopo : location, props, luci , ricerca e osservazione continua dei mutamenti stagionali, insomma era nà cosa fatta tanto per , all’improvviso è diventata una cosa esagerata! Ma non è che mò sono diventata questa grande fotografa,  è cambiato il sistema dalla quale sono partita; non volevo più lo scatto fatto con le luci strobo della cappa , non mi sono accontentata di un piatto e di un tovagliolo, sono andata oltre, perchè le cose cambiano e se gli vuoi dare una svolta, devi cambiare pure tu. E i social, non sono più delle semplici vetrine, non si ci scambia solo la ricetta , sono un mondo nel mondo e dipende tutto da quanto siete bravi, non solo a fotografare, ma a stare proprio appiccicati allo schermo per un numero variabile di ore che vanno da una a un milione. Perchè fotografare, probabilmente, oggi è rimasta una qualità poco rilevante, quello che conta è quanto si è bravi a catturare l’attenzione e a questo punto il dolce o la pietanza preparata, possono anche essere di cartone o polistirolo, che tanto ahimè, non se ne accorgerebbe nessuno 😎😎😎😎😎😎😎

le mie foto ad onor del vero erano veramente orribili.

E non è che qualcuno me lo ha detto, l’ho capito io da sola che  erano dei mostri 👹🤓 certo , non è che ci voleva l’arte per capirlo, è stato più un atto di autocritica e meno male che mi sono svegliata dal sonno , come si dice dalle mie parti e da li ho preso coscienza , che in qualche modo, dovevo migliorare.

E dunque , uno scatto alla volta , uno studio alla volta ho cercato di migliorare quei piccoli mostri, che per quanto potessero essere buoni, avevano veramente un aspetto orribile .

e continuo a ripetermi che ancora la strada è lunga , prima di avere un miglioramento, perchè qua , su questa terra , non si finisce mai d’imparare.

E oggi, mentre riguardo quelle foto provo un incomparabile senso di affetto , come quando si guardano quelle cose del passato che ci sono sembrate tanto brutte e goffe, ma alla fine era solo il nostro sguardo ad essere diverso.

E dunque, mentre per caso, ho ritrovato la mia prima foto food su instagram , ed ho rischiato di avere un infarto 😂😂😂😂😂😂😂😂 ho ripensato a quanto è stato lungo questo percorso, tumultuoso, difficile e a volte anche impervio e di come, oggi, a distanza di dodici anni sia ancora qua, a volte a divertirmi a volte a pensare ma chi me lo fa fare??? ma chi mi ci ha chiamato? Nessuno, vi anticipo già la risposta, che queste cose nascono dal cuore e sono fatte solo per veri masochisti, alla quale piace impegnarsi ma sanno che soffriranno 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

In un modo o nell’altro cresciamo; qualcuno impara a fare le foto, qualche altro smette di farle e tutti, indistintamente, guardiamo al nostro passato, a quando ci vedevamo goffi e mostruosi e probabilmente non lo eravamo o forse lo eravamo solo un pochino, ecco, adesso, con un occhio diverso, guardiamo a quei mostri e pensiamo con tenerezza , che poi così mostri non erano; è cambiato quindi il nostro modo di vedere , non è più di pesante autocritica , ma lascia spazio alla tenerezza e all’indulgenza.

Ed io sto diventando una mielosa sentimentale , lo so e sapevo anche che sarebbe accaduto prima o poi. 😂😂😂😂😂😂😂😂

Indulgenza nei confronti di quelle cose che si sono tanto detestate e che ad un certo punto, non ti sembrano così cattive, potrebbe essere il titolo vero di questa ricetta, giacchè ci ho messo le mele, di mia spontanea volontà e senza coercizione alcuna e l’ho letta come un segno che il karma mi ha perdonato qualcosa, se io ho perdonato le mele 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

E quindi, senza inseguire la mia logica, che tutto è meno che logica, senza fare ragionamenti introspettivi sul perchè di tutto questo, un giorno di ottobre , mi sono trovata a sbucciare mele  e di per se la cosa è divertente se pensate che io ho sempre detestato le torte di mele!!!!E sono stata sempre intransigente! no alle mele nelle torte !se non c’è un tripla farcitura al cioccolato non la mangio! E giù con cose di questo tipo, la pizza anche a colazione, mai senza tacchi , duecento caffè al giorno,  il centro commerciale alla domenica e tutta una serie di cose che al solo pensiero adesso, mi sale l’orticaria e il tic all’occhio. E quindi, ho capito che l’intransigenza va bene fino ad un certo punto, quando hai figli da educare e posizioni da mantenere, ma in tutto questo, volente o nolente, non teniamo presente che tutto cambia, l’assetto delle cose prende impercettibili variazioni che cambiano i nostri confini ed inevitabilmente , le nostre vedute.

La torta di mele al grano saraceno è perfettamente incastonata in questo mese che ci sta lentamente traghettando verso il mio amato autunno, mantenendo quantunque uno stato alterato e confusionale, manifestandosi un giorno come luglio e l’altro come gennaio, giungo dunque alla conclusione che se anche le stagioni , non sono più quelle di una volta, se addirittura l’asse terrestre si è spostato , come possiamo essere noi, gli stessi di una volta?

Non so.

Vi lascio dunque la ricetta, ma prima vi chiedo, quale abitudine che detestavate, guardate oggi con gli occhi dolci dell’indulgenza? E come siete cambiati , nel corso del tempo sulle vostre intransigenze?

Vi leggo nei commenti

Enjoy life🎈

Torta di mele al grano saraceno

confesso che questo è il mio tentativo 123 con il grano saraceno e dopo aver finalmente fatto quadrare l’impasto, mi sono andata a complicare il lavoro con questa torta che è una versione della torta versata, ma con le mele caramellate al suo interno.

Già alla prima prova era uscita, ma siccome sono peggio di san tommaso , ho voluto ripetere a scanso che fosse la solita fortuna del principiante 😂😂😂😂😂😂 non ci sono particolari trucchi per la riuscita di questo dolce, seguite il vostro istinto, che alla fine rimane sempre la vostra guida più importante ❤

per una torta dal diametro di 25 cm

5 uova

200 gr di zucchero

250 gr di farina di grano saraceno

50 gr di amido di mais (maizena)

16 gr di lievito

60 ml di olio

4 mele

3 cucchiaini di zucchero di canna

1 cucchiaio di zucchero semolato

mezzo limone

1 cucchiaio di amido di mais

cannella a sentimento

60 ml di grappa o rhum

4 gr di vaniglia

1 pz di sale

procedimento:

Tagliar le mele a 4, privarle del torsolo e tagliarle a cubetti.

In una padella antiaderente sciogliere i due zuccheri e versarci le mele, aggiungere il succo di limone e il cucchiaio di maizena e la cannella.

Sfumare con 20 ml di grappa e far cuocere le mele che devono essere morbide ma non sfatte.

Tenere da parte.

nella boule della planetaria inserire le uova intere, lo zucchero e la buccia di limone.

Lavorare le uova fino a triplicarle (devono diventare bianche e spumose)

Setacciate insieme le farine con il lievito e aggiungetele gradualmente alla massa montata, intervallando con l’olio ed infine con la grappa.

Aggiungere gli aromi ed amalgamare il tutto, senza smontare il composto.

Preriscaldate il forno a 180° statico.

Ungete ed infarinate bene una tortiera da 25 cm di diametro oppure potete utilizzare lo staccante.

Versate 3/4 dell’impasto e cuocete per circa 25 minuti in forno.

Con l’aiuto di un cucchiaio distribuite le mele su tutta la superficie della torta e coprite con il restante impasto, livellandolo per bene con una spatola.

Rimettete in forno per altri venti minuti circa.

Fate sempre la prova stecchino e se esce asciutto, potete tirare la torta fuori dal forno.

Capovolgetela delicatamente su di una gratella e attendete che si stacchi da sola.

Lasciatela raffreddare qualche minuto, trasferitela su di un piatto da portata e spolverate di zucchero a velo.

E la vostra torta è pronta per essere gustata.

Rustica, dal sapore grezzo ma addolcita dalle mele, sarà una compagna perfetta per la tisana del pomeriggio ☕☕☕

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Grazie per aver letto fin qui e alla prossima ricetta 😉

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